
Si parla molto di specie a rischio, di animali che, come i dinosauri, le tigri di Java, i delfini di Baiji River, gli stambecchi dei Pirenei, corriamo il rischio di non vedere più. Giorni fa c’era in televisione un servizio sulla giraffa bianca, della quale sono rimasti pochissimi esemplari a causa dell’azione dei bracconieri. A volte il rischio di estinzione è dovuto alla caccia incontrollata, a volte a fattori ambientali, riconducibili sempre all’azione sconsiderata dell’uomo. A volte invece le specie riescono sorprendentemente a sopravvivere a disastri nucleari, grandi variazioni di temperature, forti modificazioni della composizione dell’aria, avvelenamenti delle falde acquifere, shampoo antiforfora, lisciaggio brasiliano, piastra in ceramica…è il caso dei pidocchi. Il pidocchio, o Pediculus humanus capitis, ha attraversato il corso dei millenni, ha visto quello che nessuno storico o archeologo riuscirà mai a far testimoniare, ha assistito allo svolgersi della nostra storia, attaccato alle nostre teste! Mi viene anche da immaginare un pidocchietto che, come il topolino del film Ratatouille, tirando i capelli a destra e a sinistra, dirige famosi condottieri come Scipione l’Africano, Giulio Cesare, Napoleone, Garibaldi..O l’Arca diNoè, in cui dopo i grandi mammiferi, gli uccelli, i pesci, i rettili, gli anfibi, arrivano gli insetti, e tra questi, i due pidocchietti maschio e femmina che una volta a bordo si aggrappano direttamente ai capelli di Noè. Però, seppur questa immagine onirica possa suscitare simpatia, avendo una famiglia con 6 teste adornate da folti capelli lunghi, non è difficile immaginare quanto queste bestioline siano da noi temute e osteggiate. Non solo, nel tempo hanno anche occupato un posto non piccolo nel bilancio familiare, perché la spesa per i prodotti killer ammontava a volte a più di quella per il vitto. Per di più, il desiderio di vivere di queste bestioline, che hanno sviluppato una strategia di difesa con lendini più resistenti dei batteri termofili, ha tanto da arricchire le nostre riflessioni etiche sulla vita e sulla morte. Tuttavia, la riflessione di oggi, va al legame tra pandemia da Covid e pidocchi. Stiamo assistendo ad una guerra silenziosa ma drammatica, ogni giorno il numero di contagi da virus e di morti aumenta anche se grazie al cielo sembra che a breve avremo a disposizione alcuni vaccini. La strategia che però fino ad ora sembra vincente per arginare i contagi, è quella che chiamiamo distanziamento sociale, stiamo cioè il più possibile lontani gli uni dagli altri per non permettere al virus di passare da ospite in ospite. Ma questa strategia dovrebbe impedire anche ai nostri piccoli nemici di diffondersi tra le teste e colonizzare il pianeta. E’ già da un paio di anni che nella nostra famiglia non si vedono ospiti inattesi, ma in genere, alla riapertura delle scuole, c’è anche un rinnovato scambio di parassiti. Attraverso questo blog vorrei fare un appello alla comunità scientifica, politica, sanitaria e civile. A breve mi auguro che saremo fuori dall’incubo Covid, ma il distanziamento sociale, o almeno “capitale” (nel senso dei capi, teste), teniamolo! Salviamo le giraffe bianche, ma i pidocchi ricordiamoli attraverso foto, video, fossili, disegni e … basta; che nessun bambino al mondo debba sopportare più la tortura del pettine a denti stretti, che nessun adulto debba più entrare in una schizofrenia da prurito, che gli scarichi delle nostre acque non debbano più riempirsi di shampoo insetticida. A volte l’uomo deve spendersi per la salvaguardia del creato, a volte (credo, mi lascio solo un piccolo dubbio) è importante che l’uomo si difenda e salvi dal creato!
P.S.: Una volta un sacerdote mi ha detto che in paradiso ci sono anche gli animali…nooooo!