La scopa e l’aspirapolvere

Non riesco ancora ad arrendermi all’uso quotidiano dell’aspirapolvere.

1) Per motivi ecologici. La scopa non consuma energia elettrica, consuma solo la mia energia e questo è più che bene.

2) Per motivi di metodo di raccolta. E qui spenderei qualche parola in più.

L’aspirapolvere ingurgita tutto indistintamente. Se passa sotto il divano, sotto il letto, sotto il tavolo o dietro una tenda, lui mangia tutto e se per caso incontra qualcosa che stavamo cercando da un mese, una perla preziosa o l’ultimo sticker per la raccolta punti del supermercato, siamo fritti, non li troveremo mai più. A meno che non gli svuoteremo la pancia per liberarlo dagli oggetti indigesti, ma non è un’operazione simpatica. Bisogna scavare bene tra la polvere concentrata e solidificata in una roccia di sporco, un’azione quasi da archeologo con lo scalpellino.

La scopa invece è più gentile e rispettosa. Lei non mangia, accompagna lo sporco con dolcezza, lo sposta un po’ alla volta verso una direzione, e poi a mano a mano lo dirige verso una zona, e lo concentra, ma mai lo ammassa indistintamente. La scopa dà il tempo a chi la usa di controllare cosa sta facendo, e a chi viene usato di farsi notare. La perla preziosa o lo sticker della raccolta punti del supermercato non solo non spariscono per sempre, ma vengono evidenziati nel percorso di trascinamento. E tutto il materiale trasportato e raccolto può essere verificato più volte: durante il passaggio della scopa, una volta ammucchiato sulla paletta, e anche alla fine quando viene buttato nella pattumiera. Senza dover scavare una roccia di sporcizia. La scopa ha la saggezza di lasciare sempre una possibilità di salvezza a chi lo merita. La sua pulizia dura meno, è vero. La polvere riappare più in fretta perché nello spostamento stesso qualcosa torna in aria e inevitabilmente alla fine ricade. Ma quale soddisfazione più grande possiamo avere del dare ancora una chance a qualcosa di così leggero che porta con sé mistero e ignoto?

Ogni tanto però ci vuole l’aspirapolvere, quando lo sporco ha davvero preso il sopravvento e tutto è diventato misterioso e ignoto perché ricoperto da una patina di ragnatele miste a polvere, capelli, terra, briciole e umidità. Allora è meglio lasciare che la bocca meccanica ingoi tutto e il gioco ricomincia da zero! Pazienza per l’ultimo sticker della raccolta punti. E la perla, meglio non farla cadere!

2 pensieri riguardo “La scopa e l’aspirapolvere

  1. Quanta saggezza ed esperienza in questa storia. Io ho rimediato con un piccolo aspirapolvere trasparente (principalmente per briciole) in cui si possono rintracciare tutte le cose aspirate, insomma un negoziato ben riuscito tra scopa ed aspirapolvere.

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