
Siamo ormai in autunno, ma la testa pensa ancora alle belle giornate di cielo terso, sole caldo e mare azzurro. I pensieri volano con un aquilone per raggiungere i confini del cielo, e navigano su un unicorno gonfiabile verso le colonne d’Ercole.
Eppure, quelli che per me sono solo viaggi dell’immaginazione, due coraggiosissime e innocenti bambine li hanno fatti diventare realtà.
Una bambina è stata ritrovata al largo delle coste greche che galleggiava beatamente sul suo unicorno, ed un’altra, in Thailandia, si è fatta trasportare per qualche minuto da un aquilone.
In tutti e due i casi gli adulti hanno pensato che fosse bene riportare le bimbe a terra.
E mentre ancora penso al mio unicorno e al mio aquilone, mi chiedo se tra qualche anno, quando quelle bambine saranno adolescenti, quando si sentiranno soffocare dalle sollecitazioni di Instagram, Tik Tok, Twitter, dei contatti senza contatto, dell’istruzione a pressione, dei genitori spaesati, della società confusa, del mondo che gira troppo forte, della religione di dogmi e divieti, e chissà cosa altro di nuovo ci sarà, avranno voglia di ritentare le loro imprese.
Prenderanno un aquilone e un unicorno gonfiabile e scapperanno alla ricerca di un luogo lontano, silenzioso e solitario. E la notizia farà il giro del mondo, e tanti altri giovani faranno lo stesso: vedremo tanti nuovi Peter Pan volare attaccati ad aquiloni o navigare sugli unicorni. Ognuno cercherà un posticino silenzioso e solitario in cui l’unica voce che si potrà sentire sarà quella interiore. E quando la voce avrà parlato abbastanza, torneranno a terra. Tutti quanti. Felici, sicuri, sereni, pacifici, costruttivi, collaborativi, forti, altruisti, saggi…e costruiranno, insieme, un mondo nuovo.
Tutto qui. Per costruire un mondo nuovo di pace bastano un aquilone ed un unicorno gonfiabile.
Molto bello! Complimenti!
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