Giacomino e Luisella (e un pidocchietto)

Una favoletta d’amore sincero per ricordare il 25 Novembre, giornata contro la violenza sulle donne.

Giacomino era un bambino molto gentile, ma anche molto timido, e non sapeva come chiedere a Luisella se voleva diventare la sua migliore amica. Luisella era bella, allegra, intelligente e sapeva giocare a calcio meglio di tutti i maschietti del gruppo. Era facile prendere una cotta per lei. E Giacomino era cotto, fritto e arrostito, non faceva altro che sognare Luisella, vedere Luisella dappertutto, pensare a Luisella, sorridere a Luisella, ma le parole non venivano. I pensieri belli e gentili per Luisella rimanevano nella testa. Un giorno un pidocchietto che approfittava della sua ospitalità ormai da una settimana, si accorse di tutti quei pensieri che rimanevano in testa inespressi e quando, arrivata Luisella a scuola, Giacomino iniziò ad agitarsi e fremere da tutti i pensieri d’amore sincero, gli succhiò il sangue, e col sangue un bel pensiero dolce e gentile da portare a Luisella. Poi il pidocchietto corse dalla bambina e le iniettò il pensiero di Giacomino. La storia andò avanti per un po’, e ogni volta che Luisella aveva prurito in testa, subito dopo sentiva anche un pensiero d’amore, dolce e gentile. Ma non capiva da chi venisse. Fino a quando, dopo alcuni anni, Giacomino si fece coraggio, chiese a Luisella di sposarlo con le stesse parole che aveva sempre in testa e viaggiavano col pidocchio. Luisella le riconobbe e ne fu strafelice, immaginava che certe parole potessero venire solo dall’animo puro e innamorato di uno come Giacomino. Rispose: Sì. E ancora adesso non se ne è pentita. Perché Giacomino trasforma ogni pensiero bello in un gesto d’amore.

E il pidocchietto trovò un’altra testa, di una ragazza timida e delicata. Era un pidocchietto che amava il sangue dolce.

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